domenica 4 marzo 2012

seconda domenica di quaresima, della samaritana

Ecco un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto.

Eppure Gesù, in un dialogo sempre più profondo, in una dinamica sempre più incalzante come quando la luce sorge e a poco a poco illumina ogni cosa strappandola all’ombra, le aveva detto solo qual era la situazione della sua vita affettiva, le ha mostrato di conoscerla senza pretendere nulla, anzi, facendola sentire accolta, amata, perdonata. Anche se importante, questo non è il tutto di una persona e soprattutto uno non è mai l’azione che compie, soprattutto se un errore, ma molto di più!
Ma per questa donna avere avuto 5 mariti era proprio il tutto che si potesse dire di lei, era il punto di stallo della sua mente e soprattutto del suo cuore. Forse tutto era cominciato quando l’uomo che l’aveva amata per primo l’aveva abbandonata: da allora ha iniziato a buttarsi fra le braccia di uno e di un altro ancora per spegnere quella sete d’amore che si portava dentro illudendosi ogni volta che sarebbe stata la persona giusta, quella che finalmente avrebbe potuto renderla felice. O forse, peggio ancora, da vittima, di delusione in delusione, si è trasformata in carnefice fingendo di amare ma portando in realtà nel cuore solo disprezzo per i suoi amanti e, in fondo, per se stessa; divertendosi cinicamente a tirare i fili del gioco e vedendo alla sua porta i più disperati fare la coda per stare con lei. Ormai non badava più alle critiche, alle mormorazioni e sapeva come evitare anche solo gli sguardi indiscreti e il contatto con la gente del suo paese.
Sotto questa prospettiva capiamo meglio allora perché quel nodo era il suo tutto. Questa donna aveva la memoria ferita, crocifissa a un attimo del passato e mai più liberata. Il passato le faceva da prigione e la costringeva a ripetere quasi per un fatalismo crudele sempre lo stesso atteggiamento.

Gesù avverte la sete di questa donna, come la nostalgia per una vita diversa, sente scorrere in lei la voglia di dare un taglio al nodo che la legava al passato per essere finalmente libera e restituita al quotidiano con uno sguardo nuovo. Gesù è l’uomo che non le parla per possederla, straordinaria novità per una come lei! Gesù è quel Dio che lei cercava, lontano dallo stereotipo con cui qualcuno, la sua coscienza per prima, cercava dimetterle paura. Lui è il Dio che sa e per questo non giudica, che scruta nel profondo, che sa entrare con delicatezza nelle pieghe più ostinate e che ama partire dai tuoi sbagli per costruire la sua relazione con te, che vede i tuoi limiti e non li percepisce come ostacoli ma come trampolino per aprirti orizzonti insperati. È spirito e vita, non proiezione rigida di noi stessi imprigionata in un tempio o in un santuario. È spirito e vita che dimora nella profondità del cuore e lo puoi incontrare solo se decidi di aprirgli la tua porta.
Questa donna compie in poco tempo quella parabola di fede che noi percorriamo a fatica per una vita intera. Da peccatrice diventa credente per poi andare, partire, essere missionaria. Dopo che ha trovato una sorgente così fresca non può tacere e trascina a forza i suoi compaesani per farsi portale d’accesso alla fede.

Mi piace pensare alla quaresima come ad un itinerario di progressiva purificazione di noi stessi per giungere a Pasqua per farsi sommergere dall’amore di Cristo e imparare da lui a vivere in totale gratuità. E prima tappa obbligata e lasciare che la Grazia purifichi la nostra memoria. Quali sono i mostri che ci portiamo dentro, le ferite che abbiamo paura a guardare, quali cose di noi detestiamo e hanno segnato la nostra vita quasi inchiodandoci? Gesù sa saziare la nostra sete di vita nuova, lui solo sa darci le ali per spiccare il volo.
In questa settimana  lascerò entrare nelle mie ferite la luce della misericordia e sarò felice di scoprire che così sono già diventate feritoie. Per la mia gioia e la gioia di molti altri.
Concludo citando un passaggio di H. Nouwen
Il perdono sembra spesso impossibile, ma niente è impossibile a Dio. Il Dio che vive in noi ci darà la grazia di andare al di là del nostro io ferito per dire: «Nel nome di Dio sei perdonato». Preghiamo per ricevere questa grazia. Noi confondiamo spesso l'amore senza condizioni con un'approvazione senza condizioni Dio ci ama senza condizioni, ma non approva ogni comportamento umano. Dio non approva il tradimento, la violenza, l'odio, il sospetto e tutte le altre espressioni del male, perché esse contraddicono tutte l'amore che Dio vuole stillare nel cuore umano. Il male è l'assenza dell'amore di Dio. Il male non appartiene a Dio. L'amore incondizionato di Dio significa che Dio continua ad amarci anche quando diciamo o pensiamo cose malvage.