Lo Spirito è il grande
protagonista della vita della Chiesa, è l’anima del mondo e della storia. È quella
nostalgia di mete alte e fuori dalla nostra portata, è il sogno di realizzare
un’isola che non c’è qui e ora! È la
spinta che avverti nel cuore che ti porta a scommettere sulla fede contro ogni
speranza, a essere un’immagine viva di Gesù con la tua vocazione; è l’investimento
nella Carità anche quando tutti e tutto ti dicono che è una follia amare fino
allo stremo delle tue forze. Eppure ho l’impressione che poco lo si conosca,
che poco il suo nome compaia sulle nostre labbra, che poco lo si comprenda.
Vorrei allora quest’oggi
trasformare quest’omelia in una preghiera allo Spirito lasciandomi guidare
dalle immagini con cui la Parola ne tratteggia i contorni.
Tu, Spirito sei fuoco! E perché sei così ti prego di dare calore
alle nostre vite un po’ troppo spente, un po’ troppo avvelenate dal freddo che
ci hanno messo in cuore. Spirito, donaci la passione per la Giustizia, la
passione per la Libertà, la passione per la Verità, donaci di bruciare per un
sogno altro che Dio ci mette nelle
mani e che se noi non realizziamo nessun altro farà al nostro posto, e che se
noi non realizziamo rischiamo di giocare in perdita la nostra vita, sempre con
un pegno di tristezza. Tu che sei Fuoco brucia la nostra mediocrità, le nostre
mezze misure, ricordaci che noi siamo stati creati per essere felici e che tutto
quello che ci toglie la gioia non viene mai da Dio. ricordaci che una vita
senza passioni è vissuta solo in piccolissima parte. Ma oso pregarti, Spirito, perché
tu possa scendere come fuoco anche sulla tua Chiesa. Un fuoco che purifica anzitutto,
che bruci tutto ciò che ora la sta ancorando troppo alle logiche di questo
mondo, a logiche di potere e di ricchezza. Come sarebbe bella una nuova Pentecoste
per la tua Chiesa, come sarebbe bello se sul capo di chi la guida e ha responsabilità
tanto grandi quanto grande è la loro chiamata brillasse una scintilla di quel
fuoco sceso sugli apostoli! Come sarebbe bello vederli spinti fuori, verso il
mondo, con in bocca un annuncio di Speranza capace di anticipare i tempi e
stupire le nuove generazioni. Perché è tanta la sofferenza assieme all’imbarazzo
per pastori troppo chiusi nel loro mondo e nel loro linguaggio astruso, è
raggelante lo spettacolo del restauro di un’antichità che significa indisponibilità
al dialogo e al servizio, è gelido constatare il divario fra un Vangelo liberante
e una prassi ipocrita e di cortissime vedute.
Tu, Spirito sei vento! E perché sei così ti prego di spazzare ogni
nube che non ci permette di vedere Dio all’opera nella storia e in noi e che tu
riempi davvero la terra. Apri i nostri occhi perché sappiamo vedere che davvero
Gesù non ci ha lasciati ma cammina con noi e che ora tocca a ognuno di noi
essere una sua immagine viva. E fra le altre, spazza le nubi che oscurano la
prospettiva anche su noi stessi perché spesso siamo giudici feroci di noi
stessi, non ci amiamo a sufficienza e dimentichiamo che noi, costi quel che
costi, siamo i figli amati del Padre. Come nelle belle giornate di sole, aprici
l’orizzonte perché sembra che siamo condannati a razzolare nel presente senza un
sogno per il futuro, portaci per questo il profumo della Primavera perché questa
inclinazione alla depressione, a guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto, a
scorgere sempre qualcosa che non va per perderci in mille e più rigagnoli di
critiche e malumori ci sta uccidendo poco a poco e non sappiamo più sentire il
profumo della nuova fioritura perché troppo concentrati ancora sulle foglie
secche. Al vento del tuo passaggio vogliamo aprire le finestre delle nostre
case, stendere da una casa all’altra i fili ma non per stendere il bucato ma
per creare un legame d’amore con vicini che ora sono sconosciuti e che in
realtà sono fratelli che attendono il nostro sorriso. Perché tu sei Vento gioca
con noi, non farci scordare che la Vita è un grande gioco e che non vale la
pena passarla imbronciati in un angolo. Facci volare via il cappello e dacci di
sorridere se siamo diventati troppo musoni, troppo impegnati e ripiegati su noi
stessi e su tutte le cose seriose che crediamo siano toccate in sorte solo a
noi.
Tu, Spirito, sei acqua! E perché sei così ti prego di dissetare la
nostra ansia di infinito e di eternità; il nostro cuore tanto stanco perché sono
giorni in cui siamo tutti in salita e non intravvediamo oasi. Donaci sollievo
come la pioggia sui campi aridi e riarsi. Travolgi ogni argine che ci allontana
dai fratelli e portaci con la tua corrente verso una meta di comunione, dove i
diversi stanno assieme aldilà di ogni tentazione di uniformità. Lava le ferite
di chi ora sta giocando la sua partita con la sofferenza e la morte.
Grazie, Gesù, perché a questa
mia preghiera forse troppo parolaia si unisce la tua: io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga
con voi per sempre, lo Spirito della verità. Donaci oggi una nuova
Pentecoste!